Quanto Echo show 10 di III generazione è funzionale a una persona con disabilità motorie e con difficoltà nella pronuncia dei fonemi?
Le tecnologie domestiche sono un abilitante per l’autonomia per alcune persone con disabilità mentre per altre sono, invece, una barriera per la indipendenza domestica.
La domotica è una soluzione che consente a persone con delle disabilità di poter perseguire obiettivi di indipendenza e autonomia nell’ambito delle mura domestiche. Le stesse tecnologie, però, non sono così semplici da utilizzare per persone con disabilità motorie degli arti superiori o con disabilità connesse alla voce (difficoltà nel pronunciare i fonemi) oppure a persone con disabilità multiple.
In questo articolo non si analizzeranno solo i benefici perseguibili dalle potenzialità offerte dal dispositivo Echo show 10 di III generazione ma si esamineranno anche come queste tecnologie possano essere fruibili da persone con disabilità motorie e con serie difficolta del parlato.
Echo show 10 di III generazione è un dispositivo reso unico nel suo genere per i seguenti fattori:
- Lo schermo rotante da 10 pollici ad alta risoluzione, che grazie al motore brushless, e al riconoscimento del volto, reso possibile dalla webcam da 13 megapixel, consente di seguire i
movimenti di una persona e, quindi, di avere le informazioni, riportate sul video, sempre sott’occhio. - Il processore Amazon AZ1 Neural Edge il quale, attraverso una webcam da 13 megapixel, permette di riconoscere il volto completamente offline senza inviare alcuna immagine rilevata al server di Amazon. Quindi, questo consente di accedere alle proprie informazioni personali solo a chi ha effettuato il riconoscimento facciale.
- Il dispositivo audio formato da un sistema 2.1: stereo, 2 tweeter da 1 pollice (25 mm) e un woofer da 3 pollici (76 mm) che permette di avere un’ottima acustica con dei bassi potenti e bilanciati.
Tuttavia, il loro impiego si scontra con la realtà di persone con disabilità motorie degli arti superiori. Infatti, la configurazione di Echo show 10 risulta estremamente difficile e complicata per queste persone poiché il processo di configurazione viene svolto, solo, attraverso l’utilizzo del touch screen. Per cui la persona è obbligata a chiedere un supporto a terze persone limitando la propria autonomia e indipendenza.
Una volta configurato il sistema è possibile controllarlo con la voce e quindi è possibile modificare le impostazioni dello stesso. Però ancora una volta la tecnologia di Echo mostra un altro importante e significativo limite al proprio utilizzo, perché l’assistente vocale non è in grado di riconoscere il parlato di una persona con disartria (difficoltà nella pronuncia dei fonemi) oppure di una persona con un tono di voce fievole.
È possibile superare queste barriere? Se sì, come?
Dalle nostre esperienze queste difficoltà possono essere superate ingannando l’assistente vocale attraverso il ricorso ai comunicatori utilizzando il loro sintetizzatore vocale oppure utilizzando l’app CapisciAMe combinata con l’app SentiAMe.